Classe a cui è diretta l'U.D.
Parlare del numero e ed in particolare delle sue radici storiche ci permette di introdurre un argomento della metematica finanziaria che solitamente viene trattato in modo schematico e poco piacevole: la legge di capitalizzazione composta la quale viene insegnata nella classe terza degli istituti Tecnico Commerciali.
Finalità
Lobiettivo dell'U.D. è riuscire a far ragionare lo studente sulle problematiche reali che hanno portato allo sviluppo delle leggi finanziarie. Di far comprendere ciò che cercano di risolvere e di non vedere la matematica finanziaria come un insieme di formule senza un perchè!
Tempi
L’unità didattica richiede un tempo di svolgimento di 2 ore.
Contenuti
Esaminiamo come funziona la legge della capitalizzazione composta, lasciando però alla fine non una certezza ma una domanda in modo tale che lo studente rimanga curioso di scoprire ancora nuove vicende che riguardano il nostro famoso numero e.
Supponiamo di investire 100€ (capitale) in un conto che paga il 5% di interesse composto annualmente. Alla fine dell’anno il nostro montante sarà 100x1.05=105€. La banca considererà il montante ottenuto, come il nuovo capitale che verrà rinvestito allo stesso tasso. Alla fine del secondo anno avremo 105x1.05=110.25€, alla fine del terzo anno 110.25x1.05=115.76€ e così via.
Vediamo così che il montante cresce in una progressione geometrica di ragione 1.05. Al contrario, in un conto che paga solo l’interesse semplice annuale del 5% applicato al capitale di 100€, aumenterà di 5€ dandoci la progressione aritmetica 100, 105, 110, 115 e così via. Chiaramente il capitale investito a tasso d’interesse composto cresce più velocemente rispetto a quello investito a tasso d’interesse semplice. Da questo esempio è facile vedere cosa succede nel caso generale.
Supponiamo di investire P euro in un conto che paga r% di interesse composto annualmente. Questo significa che alla fine del primo anno il nostro bilancio sarà di P(1+r), alla fine del secondo anno sarà P(1+r)2, e così via; dopo t anni il montante sarà P(1+r)t. Indicando il montante con S, arriviamo alla formula:
S=P(1+r)t
Vediamo così che il montante cresce in una progressione geometrica di ragione 1.05. Al contrario, in un conto che paga solo l’interesse semplice annuale del 5% applicato al capitale di 100€, aumenterà di 5€ dandoci la progressione aritmetica 100, 105, 110, 115 e così via. Chiaramente il capitale investito a tasso d’interesse composto cresce più velocemente rispetto a quello investito a tasso d’interesse semplice. Da questo esempio è facile vedere cosa succede nel caso generale.
Supponiamo di investire P euro in un conto che paga r% di interesse composto annualmente. Questo significa che alla fine del primo anno il nostro bilancio sarà di P(1+r), alla fine del secondo anno sarà P(1+r)2, e così via; dopo t anni il montante sarà P(1+r)t. Indicando il montante con S, arriviamo alla formula:
S=P(1+r)t
Questa formula è alla base di tutti i calcoli finanziari. Proviamo a calcolare l’interesse per più periodi l’anno. Ad esempio se il tasso d’interesse annuale del 5% è composto semestralmente, il tasso del periodo sarà metà del tasso d’interesse annuale. Così in un anno il capitale di 100€ sarà composto due volte, ogni volta con tasso 2.5%; questo ammonterà a 100x1.0252 =105.0625€, circa 6 centesimi di più rispetto a quello che otterremmo con l’interesse composto annualmente.
Nel settore bancario troviamo tutti gli schemi possibili dell’interesse: annuale, semestrale, trimestrale, settimanale, anche giornaliero.
Supponiamo che il calcolo sia fatto n volte l’anno, per ogni periodo di conversione la banca usa l’interesse annuale diviso per n: r/n. Durante t anni ci saranno nt periodi di conversione, e il capitale dopo t anni sarà uguale al montante:
S=P(1+r/n)nt
Può essere interessante comparare l’ammontare di denaro che un capitale produce dopo un anno usando differenti periodi di conversione, assumendo un uguale interesse annuale. Prendiamo come esempio P=100€ e r=5%, come possiamo vedere nella tabella 1 il capitale di 100€ calcolato giornalmente ci dà 13 centesimi di più rispetto di uno composto annualmente.
Tabella 1. Investimento per 1 anno all’interesse annuo del 5%
a differenti periodi di conversione
Per approfondire questa questione, consideriamo un caso speciale dell’equazione 2, il caso in cui r=1. questo vuol dire che l’interesse annuale è del 100%, (sicuramente nessuna banca ci farà una così generosa offerta!). Assumiamo che P=1€ e t=1 anno. L’equazione diventa:
a differenti periodi di conversione
Per approfondire questa questione, consideriamo un caso speciale dell’equazione 2, il caso in cui r=1. questo vuol dire che l’interesse annuale è del 100%, (sicuramente nessuna banca ci farà una così generosa offerta!). Assumiamo che P=1€ e t=1 anno. L’equazione diventa:
S=(1+1/n)n
Vediamo come varia al variare di n.
Tab. 2.variazione del montante
al variare di n
Sembra che qualsiasi ulteriore incremento in n difficilmente varierà il risultato, le variazioni saranno sempre meno significative.al variare di n
Ma questo andamento continuerà andando avanti? E’ possibile che non influisca quanto grande sia n, il valore di (1+1/n)n sarà sempre vicino al numero 2.71828?
Non sappiamo chi per primo abbia notato la peculiarità dell’espressione (1+1/n)n con n che va a infinito, quindi la data di nascita del numero che verrà chiamato più tardi con e rimane oscura.
2 commenti:
Gentile Miriam
ho letto il suo blog. Ho apprezzato l'introduzione e la parte sulle radici storiche.
Sono rimasto invece un po' disorientato dal terzo post ("la capitalizzazione composta") non tanto per l'argomento scelto, quanto perché non ho trovato indicazioni rispetto al progetto didattico in cui si inserirebbe (quale classe, istituto, obiettivi, metolodogie ecc.).
Arriva tutto in seguito?
Rimango in fiduciosa attesa
FD
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